Pubblicato in: Viaggi

Bologna

Misto di sensazioni, odori, sorrisi – pensando a Bologna.
Mi sono sentita adottata, prescelta, voluta da questa città. E lasciarla, mi sembra quasi tradirla.
Difficile scelta, cambiare. C’è da ponderare bene, speriamo di averlo fatto – chissà.
Difficile scelta lasciare Bologna.
La città dalle mille bellezze, più uno:

i portici rosso scuro, protezione sempre fedele per chi cammina in città
la gente dal sorriso grande
le crescentine, commozione per il palato
il gelato della Funivia (e non solo…), dalla cremosità così perfetta da renderti gustosa la vita
la piccola finestra di via Piella, dove il canale ti sorprende in pieno centro
la gente che a mezzogiorno sale sullo sgabello in piazza Maggiore, e parla a qualcuno che lo ascolta sul serio
il mercato della Terra il sabato mattina in Azzo Gardino, incontro tra contadini e gente di città, bellissimo
il quartiere della Barca, con tutte le sue imperfezioni e bassezze, ma fatto da tante persone con il cuore grande, pronte ad accogliere sempre l’ultimo straniero in arrivo
la pista ciclabile Casalecchio – centro, nel verde di fianco al canale, arteria dolce della città
i famosi colli bolognesi, così simili alla mia idea di collina, così belli, soprattutto in scooter
piazza Santo Stefano, dalla bellezza mozzafiato
via Zamboni, dove il cane del punk a bestia si sente a casa, insieme al miglior studente universitario della città
le terme di San Luca, itinerario di relax vicino a casa
il condominio di via Buonarroti, tutta la gente che ci ha dato affetto, e soprattutto Steve
YOOX, motivo del mio arrivo qui e, in qualche modo, origine della mia partenza
e poi la “bellezza più uno”: il Santuario di San Luca, simbolo perfetto della città che custodisce – pronto ad accoglierti di notte con la sua luce sospesa nel buio e di giorno con i suoi 666 portici dominati dalla Madonna sulla cima. Emblema di accoglienza, peccato, salvezza.

Emblema di Bologna.

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Pubblicato in: Chiesa Cattolica

Al Concerto per l’Emilia il Papa fischiato

Ieri sera allo stadio Dall’Ara di Bologna c’ero anche io. Il Concerto per l’Emilia è stata una bella occasione per raccogliere fondi per i terremotati attraverso l’arte e la musica di tanti emiliani doc. Grandi cantanti di ieri e di oggi si sono susseguiti sul palco fino quasi all’1 di notte. Tutti accolti da un boato, da applausi sentiti, da grida e urla di gioia e di ringraziamento. Lo stadio era sold out e il pubblico molto caloroso.

In vari momenti della serata Frizzi ha ricordato i nomi di persone, aziende, autorità che avevano aiutato e stavano aiutando o visitando i paesi colpiti dal terremoto. Ha ricordato Napolitano, il Dalai Lama e il Papa. Applausi per i primi due e fischi di disapprovazione per Benedetto XVI, che proprio oggi è in visita a Rovereto di Novi.
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