Oggi si festeggia la festa del babbo e in Toscana si mangiano le frittelle di riso!
C’è da non dimenticare però che questa non è davvero un festa laica!
E’ san Giuseppe, sposo di Maria.
Vi propongo una riflessione di S. Francesco di Sales – bellissima.
“Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore” (Mt 1,24-25)
Quanto è stato fedele all’umiltà questo gran santo [che oggi festeggiamo]! Non si può dire secondo la sua perfezione, dato che, nonostante chi fosse, in quale povertà e abiezione visse tutta la sua vita! Povertà e abiezione che nascondevano la sua grande virtù e dignità… Veramente, non dubito assolutamente che gli angeli siano venuti a gruppi, colmi d’ammirazione, per constatare e ammirare la sua umiltà, quando teneva il caro bambino nella povera bottega, dove lavorava per nutrire madre e figlio che gli erano stati affidati.
Non c’è alcun dubbio che Giuseppe sia stato più valente di David ed abbia avuto più saggezza di Salomone [suoi antenati]; eppure, vedendolo ridotto al lavoro di falegname, chi avrebbe potuto comprenderlo, se non con una luce del cielo, tanto egli teneva nascosti tutti i notevoli doni di cui Dio lo aveva gratificato? Ma quale sapienza doveva possedere, se Dio gli affidava il suo Figlio glorioso…, Principe universale del cielo e della terra?… Eppure, vedete quanto si era abbassato e umiliato più di quanto si possa dire o immaginare…: parte verso il suo paese nella città di Betlemme e nessuno come lui è rifiutato da ogni alloggio… Guardate come l’angelo lo comanda ogni momento. Gli dice che deve andare in Egitto, egli va; gli ordina di tornare, e lui ritorna. Dio lo vuole sempre povero…, e lui si sottomette con amore, e non per un po’ di tempo, poiché è stato povero tutta la vita.”
San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa –
Colloqui, n° 19