Difficile accettare di lasciarsi guidare, condurre per mano
pensando “da sola andrei più lontano”.
Non vorrei avvertire questo senso di chiusura
ho bisogno di dimostrare che la mia arte vale ancora.
Non sono mai riuscita a imparare
che l’impegno altrui è sempre da rispettare.
Sento un orgoglio mescolato a noia
ho bisogno di esprimermi alla mia maniera.
Eppure una voce flebile ma costante mi rammenta
“non sempre la bravura è quello che conta”.
Vorrei imparare ad accogliere la volontà di Dio
senza dover sempre combattere
“voglio fare a modo mio!”.
Ma so che da sola non saprei muovere un passo
e la mia andatura sarebbe sbilenca e pesante come un masso.
Ho bisogno di imparare a mettermi un po’ da parte
per ritrovarmi impegnata nei giri dell’arte,
altrimenti è facile che perda di vista la mèta
e continui a trasmettere emozioni di creta.
È una sfida continua che a volte preme a fondo
son sempre portata a mettere al centro il mio mondo.
Questo fatto di sottostare alla dirigenza di un altro
mi provoca una lotta e un turbamento ad ogni salto.
Porterà frutto soltanto se
imparerò dal silenzio a non dire sempre “ma perché?”.
Va bene – così è stato deciso
va bene per me imparare il sorriso
di chi non lo fa perché è al centro della scena
ma solo per trasmettere una gioia piena.
Ascolta il cuore di Francesco
ti insegna che l’egoismo è sempre all’uscio,
impara da Chiara il silenzio e la fedeltà,
sarà pronta per te la lezione di umiltà.
