Dico la verità. Questo titolo qualche tempo fa mi sarebbe stato un po’ antipatico. La questione dei Punti di Vista mi sembrava proprio la porta d’ingresso al Relativismo – in tutte le sue accezioni – che spesso mi sono state sullo stomaco.
Che dire. Mi ricredo. In qualche modo, in qualche forma, mi ricredo. Sarà lo studio della Filosofia che mi “apre la mente”, sarà la Vita con tutte le sue sfaccettature e complicazioni, sarà la Pianura, o tutte queste cose insieme che mi hanno fatto ricredere sui Punti di Vista.
La Filosofia che sto studiando in questi giorni mi insegna una cosa semplice e vera: alla fine della realtà posso avere soltanto una visione soggettiva. Il mondo che conosciamo è impregnato delle nostre emozioni, attese, paure. Non c’è un mondo oggettivo uguale per tutti.
La Vita continuamente mi insegna a guardare le cose da un altro Punto di Vista. A mettermi nei panni di, a cambiare prospettiva, a cambiare sguardo, a cambiare modo di vedere le cose.
La Pianura – sembra assurdo – è colei che ha ispirato questo breve articolo.
Io donna di collina, abituata alle larghe vedute, brava a guardare le cose dall’alto, a farmi mozzare il fiato dai dolci pendii sempre più in basso di me, mi trovo a guardare le cose da un’altra prospettiva. Inaudita. Inaspettata.
Da brava ragazza dalla mente chiusa ho sempre pensato che tutto ciò che non è visione di collina: è peggio. Che quello fosse l’unico Punto di Vista degno. Di certo non rinnego la bellezza di vedere le cose da quella prospettiva, per me sempre così dolce e accattivante, ma sto imparando a guardare le cose come si vedono dalla Pianura.
E qualcosa dentro di me sta cambiando.
Adesso non posso più guardare le cose dall’alto in basso, ma – se guardo verso sud – esattamente alla mia altezza, – se guardo verso nord – molto più in alto di me. A nord infatti ci sono i monti.
Credo fermamente che non solo noi mettiamo noi stessi nella realtà che ci circonda, ma anche e soprattutto che la realtà che ci circonda metta qualcosa di sé dentro di noi. Che in qualche modo, lentamente, inesorabilmente ci cambi.
Come l’acqua che goccia dopo goccia buca la roccia. E che la roccia lo voglia o no non è importante, il fatto è che è costretta ad “ammorbidirsi”, a cambiare e a fare spazio e a diventare canale dove scorre l’acqua, la Vita.