È da molto tempo che penso a questa frase. Ci penso ogni volta che penso al mio blog. Intendiamoci: mi piace è! Ma è un semplice blog. E io vado in giro a fare siti agli altri, a fare corsi e chi più ne ha più ne metta e il mio è un normalissimo (per quanto carino!) blog.
Che vita. Davvero capisco bene il calzolaio e penso alle sue scarpe rotte. E lo trovo Poetico. Generoso. Essenziale.
Lo spiffero delle mie scarpe rotte un po’ mi preoccupa, ma è tutto un sottile gioco di apparenza. Cosa penserà chi vede che ho un semplice blog? Come potrà fidarsi di me? Ma in fondo mi dà gioia e leggerezza. E tempo per dedicare il mio lavoro agli altri. Quindi non voglio cadere nelle grinfie dell’apparire che spesso mi stritola, ma pensare che il tempo che non uso per sembrare io stessa bella agli altri, lo uso per tentare di fare cose belle per gli altri.
E tra i bambini della scuola dove insegno religione, i corsi dell’Università dove ancora vado a imparare, i progetti di siti che ho in costruzione e altri che attendono che inizi anche con loro, i corsi che a volte mi chiamano a fare, e la polvere che in casa aspetta di essere tolta, la cucina che mi attira sempre con il suo fascino irresistibile e il film che la sera ho voglia di guardare, tra le tante cose che mi piace fare e tra quelle che vorrei ma non riesco, il mio blog resta un blog. Senza apparenza di essere ciò che non è, senza pretese di sembrare più di quello che davvero sono.
Le mie scarpe per ora restano rotte, ma se vi fidate proverò a non lasciare neanche uno spiffero alle vostre scarpe e a farle sembrare nuove e lucidate. Sempre.